giovedì 26 novembre 2009

Critiche alla Lim

Nel nostro blog di Aula365 è già da qualche mese che vi aggiorniamo sulle vicende che riguardano il mondo scuola con tutte le sue novità, azzardando delle ipotesi o dei suggerimenti che riteniamo servano, e non poco, al miglioramento dell’apprendimento da parte degli studenti, oltre che all’istituzione scolastica stessa.

Ci siamo già soffermati sull’importanza della Lavagna Interattiva Multimediale, sulla sua funzionalità, sulla sua utilità, sui miglioramenti che possono portare, finalmente, ad una scuola digitale. Abbiamo spiegato che è un metodo semplice da usare: in pratica come una vecchia lavagna che noi tutti conosciamo. Ma con qualcosa in più, tra cui la possibilità, eccellente, di salvare le spiegazioni dei professori e rivederle quando e dove si vuole. Un espediente perfetto sia per i ragazzi universitari che per le scuole elementari.

Ma anche la LIM non è immune da critiche, infatti alcune persone ritengono inutile, se non uno specchietto per le allodole, il passaggio alle Lim. Sul blog di Gianni Marconato si spiega il perché: l’abbandono delle vecchie lavagne può essere considerato un facile espediente per illudere la comunità di un effettivo miglioramento del sistema scolastico. Sempre nello stesso articolo si auspica, però, all’uso del pc e di internet. Strumenti sotto il naso di tutti, a costo minimo e pronti all’uso. Come è d’altronde Aula 365.

E voi? Da che parte vi schierate? Considerate le Lim un lusso o una fonte di sicuro apprendimento? Attendiamo il vostro parere.

Davide Paolino

martedì 24 novembre 2009

Una LIM per avvicinarsi agli studenti

Avrò letto un migliaio di post, documenti e commenti
vari sull’argomento LIM, che non hanno solo provveduto ad accrescere la mia consapevolezza sull’evoluzione della scuola, nonché sull’avvento della scuola digitale, ma mi hanno fatto riflettere sulla percezione che i bambini possono avere di ciò che sta accadendo.

Un dubbio che mi sorge sulla digitalizzazione della scuola riguarda l’età dei soggetti a cui è stata presentata o sta per essere svelata la nuova realtà. Il problema che mi pongo parte dal dato di fatto che le LIM e tutte le tecnologie annesse sono state diffuse a partire dal basso, ossia dalle scuole elementari e solo in una seconda fase la scuola digitale apparterrà alle scuole secondarie di primo grado. Questo è avvenuto in Inghilterra, dove la diffusione delle LIM è partita nel lontano 2000, e questo non sta avvenendo in Italia otto anni dopo.


Mi viene da chiedere se non sarebbe meglio portare internet e le tecnologie della LIM anche nelle scuole primarie, dove mediante l’uso delle nuove tecnologie in classe gli insegnanti potrebbero avvicinarsi meglio al mondo dei loro alunni, specie al loro linguaggio e al loro modo di trasmettere emozioni e conoscenze. Perché dunque parlare di scuola digitale e fermarsi alle scuole secondarie? Perché non portare le new technologies  anche nelle scuole primario?

Fondamentale è penetrare il mondo di ragazzi in età adolescenziale per trasmettergli valori di vita importanti. La formazione e l’impronta che lascia una scuola primaria incide in modo non indifferente sugli atteggiamenti di quelli che saranno ragazzi. Perché non fare tutto ciò con i mezzi adeguati?

mercoledì 18 novembre 2009

Risponditori automatici: quantificatori dell’apprendimento?

Ho raccontato ai membri del network La scuola che funziona della nostra esperienza alla fiera “ABCD di Genova” e da qui è venuta fuori una discussione sui risponditori automatici associati alle LIM. Più che raccontarvi cosa sia un risponditore automatico vorrei riflettere sulla loro utilità ai fini dell’apprendimento e della didattica.

Un risponditore automatico, conosciuto anche come sistema di “risposta dell’audience”, è una sorta di mini telecomando che dispone di una tastiera alfanumerica ed è collegato ad un pc. In classe vengono utilizzati per consentire agli studenti di rispondere da posto, senza alzarsi o parlare. I risultati ottenuti dalle risposte vengono proiettati sulle LIM e con appositi software si possono ricavare statistiche relative all’esattezza delle risposte o alle manine più veloci, modello “chi vuole essere milionario”.

I risponditori automatici sono considerati ottimi strumenti per la valutazione: facilitano il lavoro dell’insegnante nella raccolta delle risposte, si possono utilizzare per piccoli test di verifica della comprensione a fine lezione, ecc. Una tecnologia, dunque, che facilita la didattica, ma va considerato il lato studente/ apprendimento; i risponditori possono essere intrinsecamente motivanti, considerando che incrementano l’interazione dello studente, oppure possono far percepire allo studente che non è l’unico a sbagliare grazie al fatto che i risultati vengono proiettati su uno schermo.

Tutto bello, ma pensate a cosa diventa una classe con i telecomandi in mano ai bambini? Un chi vuole essere milionario” divertente e istruttivo o un luogo dove automi che non parlano concorrono per l’apprendimento e la stima dell’insegnante? Quanto sono utili questi strumenti per l’apprendimento delle nozioni scolastiche? Possono essere definiti  “quantificatori del sapere trasmesso agli studenti”? Meglio solo un software divertente ed educativo o un mondo digitale a 360°?

venerdì 13 novembre 2009

Esperienze didattiche in rete: un network di insegnanti

A dispetto di quanto scritto nel post precendente sugli insegnanti non-informatizzati, oggi vi presento una stupenda community di insegnanti molto attivi su internet e sicuramente non in difficoltà con il pc.
Il ning “La scuola che funziona” è un network di docenti che “hanno a cuore la scuola italiana” e vogliono migliorarla raccontando esperienze di chi la scuola la fa e la vive per professione e passione.


Ogni docente ha una propria pagina personale, chatta, segnala eventi, scrive post e soprattutto partecipa al forum. L’arma vincente è proprio questa: la discussione, il dibattito e il confronto. Tutte le personalità che confluiscono sul ning hanno delle storie da raccontare, esperienze di vita vissuta che si intrecciano per costruire una scuola migliore. E i dibattiti si fanno accesi quando si parla di tecnologia e scuola: tutti si dimostrano grandi sostenitori della nascente scuola digitale, e ripongono fiducia nelle mani dei docenti che manovrano le tecnologie, perché siano usate per trasmettere emozioni e conoscenze.

L’opinione condivisa riguardante l’uso delle tecnologie a scuola è quella che sosteniamo anche in questo blog: i bambini di oggi sono nativi digitali e una scuola digitale si rende indispensabile per penetrare il loro mondo e il loro linguaggio. Tuttavia, restano altrettanto indispensabili le capacità educative che ogni insegnante deve avere; più che di competenze informatiche si tratta di abilità didattiche e di pura empatia.

Con l’augurio che la community di “La scuola che funziona” possa crescere, chiudo il post come di consueto con uno dei miei interrogativi: vedremo realizzata la chimera di un ambiente digitale consono all’evoluzione dei nostri ragazzi? E gli insegnanti sapranno seguire in massa i nuovi fenomeni digitali?

giovedì 12 novembre 2009

Gli insegnanti confondono l’hard disk con un gruppo rock. Cosa faranno con una LIM in classe?

Le LIM stanno arrivando in tante scuole del bel paese, il progetto classi 2.0 è attivo in altrettante classi, tutto è pronto per il decollo della scuola digitale, ma sapete che tanti insegnanti ancora non hanno fatto il biglietto per il volo? Sapete che tanti docenti confondono l’hard disk dei pc con un gruppo heavy metal e notebook con facebook?

È nata una risata dalla lettura dell’articolo apparso su Edutech che racconta di una ricerca condotta su 1072 insegnanti, di età compresa fra i 30 e i 70 anni, intervistati con lo scopo di comprendere quanto fossero diffuse le conoscenze informatiche tra i docenti. I risultati ottenuti rilevano che un docente su cinque non usa mai il computer, ma otto su dieci navigano per informarsi e incontrarsi su facebook.

L’opinione più diffusa tra il mondo dei prof è che internet e la tecnologia siano indispensabili se utilizzati in maniera intelligente e per intenti formativi e educativi. Ritengono tutti importante una formazione rivolta in primis alla classe docenti sull’uso dei nuovi strumenti per la didattica, quali LIM, lo stesso pc e il web. E il tutto si rende indispensabile se pensiamo che il 44% degli intervistati confonde l’hard disk con cd e dvd o lo definisce un gruppo heavy metal; oppure il 19% ritiene che un notebook sia la stessa cosa di facebook; e per finire solo il 62% sa che Outlook è il programma di posta elettronica, gli altri lo associano a significati come “fuori moda” o addirittura la tecnologia che sta alla base dei navigatori satellitari.

I risultati della ricerca pubblicata da Edutech ci fanno riflettere sulla reale necessità di diffondere maggiori informazioni sugli argomenti come “scuola digitale”, “didattica & tecnologia”, “strumenti 2.0”, non trascurando nozioni come computer, hard disk e Outlook. Migliorerà la situazione con l’introduzione delle LIM in tutte le scuole? Gli insegnanti ancora ostili alle new technologies riusciranno a comprendere che con questi strumenti si può migliorare la didattica e avvicinarsi di più al mondo dei ragazzi?  E soprattutto, come useranno questi strumenti?

giovedì 5 novembre 2009

Il blog della settimana: bambini inventori

Sapete che tanti oggetti che usiamo quotidianamente sono stati inventati da cuccioli di uomo?
Ebbene Aula 365 questa settimana ci propone una riflessione proprio su questo argomento. Il blog “Bambini inventori” si propone di stimolare la fantasia dei più piccoli e dedicargli uno spazio dove raccontare e disegnare cosa stanno inventando.

Esistono dei programmi televisivi dedicati ad argomenti simili. Ricordiamo “L’Albero azzurro” che ha accompagnato l’infanzia di molti di noi, o l’odierno “Art Attack” che si propone di aiutare i bimbi nella fase della costruzione di oggetti e disegni. Il blog che propone Aula 365, invece, vuole dare spazio ai piccoli inventori della community e agli ospiti, così da costruire insieme il laboratorio della fantasia secondo le regole del web 2.0. Tutto è all'insegna della partecipazione, della condivisone e dello scambio di opinioni.

I bambini inventori sono quelli che sviluppano le loro capacità per creare e risolvere problemi. Liberiamo la loro fantasia, facciamo crescere la loro autostima, ascoltiamoli e regaliamo loro spazi adeguati in cui poter essere se stessi.

martedì 3 novembre 2009

La scuola 2.0 di Aula 365: un secondo video illustrativo


Aula 365 non è solo un portale ricco di contenuti ma è anche un’importante risorsa per la socializzazione, la condivisione di contenuti e la partecipazione attiva del bambino nel processo di conoscenza. Esiste, infatti, una sezione dedicata ai blog dove settimanalmente la redazione di Aula365 stimola il dibattito su argomenti diversi. Indispensabile si rivela la presenza del Prof. virtuale, il docente che risponde alle domande e ai mille perché che si pongono i bambini.

Altra importante risorsa etichettabile come 2.0 è la wiki interna al sito di Aula 365 che favorisce la collaborazione della comunità alla creazione e alla condivisione della conoscenza. I bambini, gli insegnanti e i genitori possono costruire insieme pezzo dopo pezzo la propria cultura e quella degli amici di Aula 365.

Una spiegazione dettagliata delle risorse 2.0 la trovate nel video sottostante girato alla Fiera Dire e Fare di Firenze da me alla nostra Daniela.
Buona visione!



lunedì 2 novembre 2009

Un video per mostrarvi Aula365

Alla fiera Dire e Fare di Firenze abbiamo avuto modo di utilizzare Aula365 sulla LIM, la Lavagna Interattiva Multimediale. Aula365 si è rivelata perfetta per la performance! Vista su uno schermo ampio, immaginandola in classe con i bimbi, e vedendo muovere i personaggi della community con la famosa penna digitale è stata una vera esperienza della scuola digitale!

Ne abbiamo approfittato anche per girare una serie di video illustrativi che abbiamo caricato su youtube dal nostro canale Aula365italia. Nella spiegazione abbiamo suddiviso il portale in due aree: una a carattere contenutismo relativa ai filmati, alle infografie, alle biografie e ai fumetti, e una più orientata al web 2.0, relativa alla sezione “mia aula”, che consente la personalizzazione della propria pagina, ai blog e alla wiki interna.

Eccovi il video  che ci spiega come è organizzata Aula365: