Riprendiamo, con la terza parte, il nostro viaggio nel mondo fumettistico mondiale. Ricordiamo che tutto ciò è parte integrante di uno dei nostri blog di Aula365 più divertenti e continuiamo il nostro reportage parlandovi di un meraviglioso prodotto puramente italico: Dylan Dog.
Non fatevi ingannare dal nome inglese e anche dalle atmosfere di una Londra cupa e, quasi sempre, piovosa, Dylan è la bandiera del fumetto italiano. Insieme a Tex, ovviamente, ma più giovane, adatto ad un pubblico vasto che può spaziare dall’adolescente al manager, grazie anche alla sua moltitudine di generi che lo rende un fumetto avvincente, esaltante, che parte dall’horror (elemento cardine di ogni singolo albo) e spazia su centinaia di generi diversi. Dylan è poesia, avventura, mistero, giallo, e, sicuramente, colui che ha aiutato, negli anni 90, il fumetto italiano ad emergere sempre più dall’appellativo di “bene di nicchia”.
Altro fattore determinante fu il romanticismo che diventò determinante per l’avvicinamento femminile al personaggio, cosa che non si era mai avuta in Italia. Dylan era ed è un fumetto adatto alle ragazze che amano la sua personalità e il suo successo col gentil sesso. Precisiamo: non è un latin lover, lui si innamora sistematicamente di ogni sua conquista, un espediente che aumentò ancora di più l'entusiasmo del pubblico femminile e ciò portò l'investigatore inglese ad essere ciò che è oggi: ovvero un mito.
Un grande successo ovviamente è pregno di aneddoti. E vi raccontiamo che la storia di Dylan, in edicola, iniziò con una grande paura, per restare in tema di horror, ma di ciò parleremo nel prossimo post sui fumetti che sarà disponibile domani, ovviamente, sempre su aula 365.
Davide Paolino
mercoledì 7 ottobre 2009
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