L’uso della calcolatrice nella scuola elementare non penalizza affatto l’apprendimento della matematica. A dirlo è il risultato di una recente ricerca condotta in America dalla psicologa Bethany Rittle Johnosn, del Peabody College di Vanderbilt.
Nonostante l’uso delle calcolatrici in Italia sia avvenuto con lentezza, a tutti noi nati negli anni ’80 sarà capitato di sentirsi dire da piccoli, almeno una volta: “la calcolatrice non si usa!”Mi sembra ancora di sentire la voce della mia maestra di scuola elementare che considerava questo apparecchio un congegno diabolico! E così non c’erano alternative: quaderno, numeri in colonna e tanta rassegnazione…ci veniva spiegato che dovevamo imparare a fare i calcoli da soli e che si trattava di uno strumento da utilizzare non prima della scuola media. Anche se questa spiegazione non ci convinceva, eravamo costretti ad accettarla!
Si trattava forse di un’“innocente intuizione”? Lo studio infatti rivela che tra i vantaggi della calcolatrice, strumento divertente per i bambini, c’è anche quello di ottenere un feedback immediato. Lo strumento, che è addirittura in grado di migliorare le prestazioni degli studenti più bravi, deve essere però evitato dai bambini meno bravi che potranno utilizzarla solo dopo lunghe esercitazioni!
Il mondo dei docenti si spacca chiaramente in due: da un lato i più tradizionalisti, che credono fermamente che la scuola debba incitare il bambino a cavarsela con le sue forze; e dall’altro i più innovatori che ritengono corretto l’uso di questo strumento, soprattutto perché rappresenta una fonte di divertimento.
Voi cosa ne pensate? Vi sentite più tradizionalisti o innovatori? Dite la vostra!
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