venerdì 10 giugno 2011

Togliamo il disturbo: l'ultima fatica letteraria di Paola Mastrocola,docente di lettere nei licei scientifici torinesi.

Una denunzia spietata di tutto ciò che è stato fatto all’istruzione pubblica negli ultimi vent’anni e che non si sarebbe dovuto fare, questo il leitmotiv dell'opera che vogliamo segnalarvi oggi.

Nella scuola elementare e media l’italiano viene propinato poco e male per la necessità di aborrire il nozionismo della scuola gentiliana abbassando oltremodo anche la qualità e la difficoltà degli studi, costringendo generazioni intere di studenti ad una “mediocritas” collettiva tutt’altro che aurea.

C’è un episodio che descrive bene questo desolante stato di cose e aiuta ad individuare le sue cause. E’ l’episodio, narrato dalla Mastrocola, nel quale la scrittrice, invitata ad un convegno a Napoli, dopo aver assistito ad un filmato molto applaudito in cui maestre e alunni delle elementari mimano il vento, prende la parola e gela l’uditorio con un lapidario ”Ecco perché quando arrivano in prima liceo non sanno scrivere…”

Chi ha le colpe di questa avvilente mortificazione della cultura , in special modo di quella umanistica ? I responsabili sono tanti, secondo la Mastrocola, e non hanno un colore politico particolare. Sia destra che sinistra, ciascuna in ossequio a principi diversi (il delirio “aziendalistico” l’una, “il successo formativo garantito” l’altra), hanno contribuito dai novanta in poi a smantellare, tassello dopo tassello, l’edificio scolastico italiano così come formatosi fin dagli anni immediatamente successivi all’unificazione risorgimentale.

Se poi, a tutto questo, continua la Mastrocola, sommiamo anche l’esplosione della “civiltà digitale” di massa, con adolescenti che smanettano tutto il santo giorno su cellulari, tablet e pc, e il pessimo approccio dei loro genitori all’istituzione scolastica, vista oggi solo come diplomificio e comoda area di parcheggio, il risultato sarà quello che abbiamo sotto gli occhi: ragazzi che non leggono, che non sanno scrivere correttamente, che hanno seri problemi, nella gran parte dei casi, a esprimere concetti che, per profondità e capacità d’analisi, vadano oltre il linguaggio da cavernicoli degli sms e che hanno perduto l’abitudine mentale allo studio e alla fatica dello studio.

E voi pensate che la lettura della Mastrocola risponda a realtà o avete un altra opinione al riguardo?

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