A raccontarcela è uno dei tanti blog di Aula 365 dal quale prende avvio il post di oggi. Vogliamo raccontarvi la storia e l'arte del fumetto in più puntate, proprio come un vero racconto degno di note illustri. Iniziamo con qualche definizione e pochi cenni sullo sviluppo.
“Il fumetto è il cinema dei poveri” soleva sempre dire GianLuigi Bonelli, creatore di Tex Willer e indiscusso pilastro del fumetto italiano. Sessant’anni fa iniziò la sua ascesa raccontando le storie di un ranger, nell’America del selvaggio west. Tra indiani amichevoli e illusionisti malefici, tra assalti alle diligenze e piccoli banditi, si formò il successo di una delle serie più amate e, ancora oggi, più vendute in Italia.
Come ci voleva far capire il già citato Bonelli:, un fumetto è come andare al cinema, solo che non abbiamo bisogno di registi, attori, costumi e scenografia. Abbiamo bisogno solo di una buona storia e di una mano che la disegni. Infatti per iniziare un progetto, una storia, una collana di albi, o una graphic novel, abbiamo bisogno di almeno un autore e un disegnatore(che, in casi eccezionali, può essere una persona singola).
Lo sceneggiatore è colui che scrive le tavole. Prima inventa la storia. Poi, per ogni pagina, descrive ciò che avviene in ogni singola vignetta. Ci aggiunge dialoghi, onomatopee(i cosidetti “bang”, “bau” e simili), e invia tutto al disegnatore che legge le descrizioni e disegna secondo le direttive dello sceneggiatore. Molte volte può accadere che, insieme, i due, decidano di modificare alcune vignette o, certe volte, particolari azioni vengono lasciate alla fantasia del disegnatore.
Ricordiamo, a chi non lo sapesse, che il fumetto è arte, pura e geniale. Migliaia di storie, aneddoti, e capolavori girano nel mondo delle nuvole parlanti. Basti pensare a come centinaia di film siano trasposizioni di fumetti. Citiamo solo alcuni nomi quali “Spider-Man”, “X-Men” e “Watchmen” in America, “Asterix” in Francia e, in futuro, “Dylan Dog”, fumetto di successo italiano che, quest’anno, sarà al cinema in una produzione completamente americana, quindi sarà probabile notare delle notevoli discordanze tra l’opera in carta stampata e al cinema.
La nostra terra, è un porto di notevoli talenti. Centinaia di pubblicazioni invadono le nostre edicole e fumetterie. In questo periodo molti artisti, prevalentemente disegnatori, stanno esportando le proprie tavole in America. Il mercato però è sempre piatto. I successi sono uno ogni quinquennio. E di veri e propri, oltre al già citato Tex, c’è solo Dylan Dog, Rat-Man, e John Doe. Senza dimenticare che la Disney Italia è, per molti, il punto di forza fumettistico della grande casa editrice mondiale. Gli autori italiani sono quelli più premiati all’estero, basti citare Giorgio Cavazzano, padre di una miriade di personaggi italici e il compianto Giovan Battista Carpi che, anni fa, venne insignito della laurea Honoris Causa in Scienze dell’Educazione. Infatti il settimanale “Topolino” è ed è stato compagno nell’infanzia e nella crescita di milioni di persone dal 1949 ad oggi.
In sintesi, la nona arte è un mondo florido e pieno di vita, oltre che avventura pura. Nei prossimi post vi racconteremo delle differenze tra i vari tipi di fumetto che è possibile creare. Intanto, un ottimo riassunto del nostro post potete trovarlo sul già citato blog di Aula 365.
Autore: Davide Paolino
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