martedì 12 ottobre 2010

Anche le suore a scuola di social network!

La tecnologia e l'informatica raggiungono tutti e dunque anche le suore.

"Il computer non è il male", questò è scritto sulla brochure del corso semestrale promosso dall’ateneo Regina Apostolorum ed intitolato: "La suora nell'epoca digitale."

L'iniziativa promossa dalla Chiesa cattolica intende introdurre elementi di social networking nella vita consacrata per agevolare l’utilizzo responsabile delle tecnologie, anche da parte delle religiose
Il corso servira’ a far prendere confidenza con blog e social network che – si afferma in una nota dell’ateneo – ‘non devono far paura’ o ‘essere visti come strade che conducono al male’.

Il corso si terra’ a Roma dal 14 ottobre 2010 al 20 gennaio 2011, ed e’ riservato alle religiose.


giovedì 7 ottobre 2010

Inclusione digitale anche per le scuole del terzo mondo

Inclusione digitale e sociale a favore delle scuole del terzo mondo. Sono questi gli obiettivi del progetto Digital Bridge, i cui primi risultati sono stati presentati ieri (6 ottobre 2010) nella Sala Tirreno della Regione Lazio di fronte ad una platea di oltre 500 alunni romani in collegamento con quelli africani.

Coordinato dalla Fondazione Mondo Digitale e finanziato dalla Regione Lazio, il progetto di e-inclusion è stato realizzato nella regione Lebialem, municipalità di Menji, in Camerun da Scuole in Rete di Roma (Sir), Lebialem Association for Twinning of Schools (Lats) in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la rete di Ong ActNow Alliance; invece nei campi profughi Saharawi, nella Wilaya di Aaiun, sta operando Bambini+Diritti Onlus, già impegnata in diversi programmi di cooperazione sul territorio.

Dodici le scuole romane coinvolte e gemellate con quelle camerunensi e Saharawi. «I Saharawi mi hanno insegnato il rispetto reciproco, l'importanza di conservare la memoria di un popolo, mi hanno chiesto di parlare di loro con il resto del mondo e raccontare la mia esperienza», racconta Almira, studentessa del liceo I. Newton. Le stesse parole nel messaggio di Omar Mih, rappresentante del Fronte Polisario: «L’unica cosa che vi chiediamo è di parlare di noi».