martedì 26 febbraio 2013
Una scuola FINALMENTE digitale?
Oggi vogliamo porre l’attenzione su un articolo, uscito qualche giorno fa (22 Febbraio 2013) su www.agendadigitale.eu in cui Giovanni Biondi, capo dipartimento per la programmazione del Miur , fa un bilancio ed anche una previsione su didattica e tecnologia. Riportiamo interamente tutto l’articolo, nella speranza che Aula365 possa trovare uno spazio all’interno di un scuola FINALMENTE tecnologica e digitale.
“ AGENDA 2013.
Tante novità hanno caratterizzato gli ultimi mesi e altre verranno a breve. Le scuole saranno un ambiente che insegna, non più divise in aule ma disegnate per una didattica laboratoriale. Il processo di trasformazione è ormai compiuto, non si torna indietro, e i docenti saranno costretti a seguirlo.
Contribuire allo sviluppo delle competenze digitali nella popolazione passa prima di tutto dalla trasformazione di servizi che impattano su grandi numeri di utenti, realizzati fino ad oggi in modo “carteceo” tradizionale, in sevizi digitali. In questi ultimi mesi in questa direzione sono stati lanciati importanti segnali di modernizzazione del paese dal ministero di viale Trastevere.
A giugno tutte le prove degli Esami di maturità (dopo anni di buste, carte, carabinieri, casseforti per la custodia del prezioso tema di italiano, centinaia di ore di lavoro….) sono state diramate via internet la mattina stessa delle prove. Le scuole hanno ricevuto un plico telematico che è stato aperto con una chiave di lettere e numeri comunicata il giorno stesso delle prove dalle commissioni sparse in tutte Italia. Il valore simbolico di questa modernizzazione è stato amplificato dall’attenzione che ogni anno si riserva agli esami di maturità ed ha riguardato oltre 500.000 studenti italiani.
A dicembre un concorso per 320.000 candidati che in altri tempi avrebbe impegnato risorse e tempi biblici, si è concluso nella fase di pre-selezione in soli due giorni ed è stato realizzato in tutta Italia in 2.500 aule, con l’utilizzo di 50.000 computer e, cosa ancora più importante, i candidati hanno avuto la risposta in tempo reale, subito dopo aver concluso la prova. Una esperienza che ha aperto una strada nuova per i concorsi in Italia ma che ha anche richiesto a 320.000 candidati insegnanti di utilizzare il mouse ed il computer per rispondere alle domande. Tutte le procedure si sono svolte fino dalla fase iniziale della domanda, in rete così come in rete sono stati resi disponibili le 3.500 domande della banca dati su cui si sono esercitati i candidati.
Da gennaio sono state aperte le iscrizioni alle prime classi delle scuole statali. Una operazione che da quest’anno si può ottenere solo on line. Sono interessate oltre 1.500 famiglie per “un contagio digitale” che quindi interessa quasi 5 milioni di persone. Nei primi due giorni di apertura del servizio si sono registrati quasi 4 milioni di accessi e in meno di un mese è stata raggiunta la quota di 1 milione di iscrizioni.
Tutte iniziative dalle quali non si tornerà indietro e che rappresentano una accelerazione importante considerato il vasto coinvolgimento della popolazione in questi servizi verso gli obiettivi dell’Agenda Digitale.
E poi lo sviluppo della “scuola digitale”. A dicembre una importante norma di legge fa passare dalla carta al digitale anche i libri di testo: una norma destinata a cambiare nei prossimo anni il volto della scuola; i libri di testo che passano dalla carta alla versione mista. Accanto quindi alla parte narrativa del libro che può restare su carta o in digitale (non è questo l’aspetto innovativo poiché leggere sullo schermo o su carta non fa grande differenza) tutte le parti che riguardano esercizi, documenti, foto ed immagini, carte geografiche etc. dovranno essere disponibili solo in digitale. Si tratta di un intervento che entra nella pratica educativa introducendo alcuni elementi di innovazione “a lunga scadenza”. Non si potrà continuare cioè a riprodurre le stesse modalità della didattica trasmissiva tradizionale. Se si cambiano gli strumenti di un modello trasmissivo della scuola anche tutta l 'architettura didattica tradizionale entra in crisi e sollecita l adozione di nuove metodologie.
Inoltre sono state presentate nuove linee guida per le architetture interne delle scuole che pongono le basi per soluzioni di grande innovazione: un ambiente “che insegna” , una vision che disegna nuove scuole lanciate verso il futuro non più divise in aule ma con spazi articolati, disegnati per una didattica laboratoriale che “costringerà” gli insegnanti a modificare profondamente l’organizzazione della didattica
Infine il piano straordinario sulla Scuola Digitale che porterà a 100.000 le aule con lavagne digitali, a 2.700 le cl@ssi 2.0 e oltre 100.000 tablet/pc portatili per gli studenti. Soluzioni tecnologiche che consentono di tenere aperte piccole scuole nelle montagne o nelle piccole isole in modo da non “desertificare” aree del paese che senza la scuola non sono adatte a famiglie giovani costrette a lasciare i territori. Se a questi si aggiungono i finanziamenti previsti con fondi europei per le quattro regioni del Sud si capisce che verso l’innovazione digitale della nostra scuola si stanno facendo importanti e decisivi passi avanti.
Tutto questo nell’arco di un anno e con le ristrettezze economiche che hanno caratterizzato questo periodo non solo in Italia rappresenta un risultato di rilievo ma soprattutto un “punto di non ritorno” nel processo di trasformazione della scuola e dello sviluppo delle competenze digitali di sempre più ampi starti della società."
di Giovanni Biondi, Miur FONTE : HTTP://WWW.AGENDADIGITALE.EU
mercoledì 13 febbraio 2013
SAFER INTERNET DAY 2013
Il 5 febbraio 2013 si è celebrato il Safer Internet Day 2013 - giornata europea dedicata alla sicurezza in rete dei Ragazzi.
Il programma Safer Internet si propone di promuovere l'utilizzo sicuro di internet nonché delle nuove tecnologie on-line, con particolare attenzione nei confronti dei bambini, lotta ai contenuti illegali e in generale, contenuti non desiderati dagli utenti, in un approccio di collaborazione coordinato dall'Unione Europea. La manifestazione internazionale viene organizzata ogni anno dall'ente Insafe al fine di promuovere un utilizzo più responsabile delle tecnologie legate ad internet ed ogni anno vengono organizzati centinaia di eventi in tutto il mondo riguardanti la prevenzione dei pericoli legati alla navigazione in internet. Nella sua prima edizione (2004) questa giornata ha coinvolto 14 nazioni, quest'anno invece è stata celebrata in 90 paesi. Infatti negli anni l'organizzazione della manifestazione si è allargata sempre più, fino a comprendere gli attuali 41 comitati e 34 enti che lavorano a stretto contatto con il team di Insafe, che ha la propria sede a Bruxelles.
Il tema di questa edizione è stato: Responsabilità e diritti nella rete.
INFO :www.saferinternetday.org e www.sicuriinrete.it
In riferimento al Safer Internet Day, pubblichiamo nella sua interezza, un articolo molto interessante e che ci spinge ad una profonda riflessione sul Cyberbullismo
Fonte: http://www.disal.it
« … Scuola digitale: MIUR, Interno e Polizia Postale contro il cyberbullismo
"Entro 6 mesi web commissariato". Cyberformazione per i prof
Tecnicadellascuola.it - 05/02/2013
Nel giorno della sicurezza su internet, 'Safer internet day', Antonio Apruzzese, direttore della Polizia Postale, annuncia un web-commissariato, uno sportello on line per rispondere alle domande sulle insidie della Rete. Nella scuola italiana serve un piano di cyber-formazione per presidi e insegnanti. Alla presenza del ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, Apruzzese ha annunciato, riferisce l’agenzia Dire, che "entro il primo semestre dell'anno sarà strutturato un nuovo commissariato. Faremo vedere la Polizia Postale nella Rete e sui social network, affinchè i ragazzi ci possano comunicare situazioni di disagio. Entro il primo semestre dell'anno cercheremo di esservi vicini comparendo nella Rete".
Apruzzese ha poi spiegato che "sono cresciuti i furti identità fra i ragazzi sul web".
Nella scuola italiana serve un piano di 'cyber-formazione' per presidi e insegnanti. E il ministero "ci sta lavorando", commenta il ministro Profumo.
E il ministro ha continuato, dicendo: "La scuola ha la necessità di essere allineata ai tempi ed è un grande veicolo di formazione perchè ogni azione coinvolge metà del Paese. Oggi la scuola italiana ha sempre di più la necessità di avviare un processo educativo per i cittadini di domani che saranno sempre più di tipo 'cyber'. Dobbiamo dargli strumenti per stare in questo mondo cyber. Serve una cybereducation per i nostri ragazzi e serve anche una educazione alla cybersecurity a partire dalle prime classi elementari". Per questo bisogna "avviare un grande progetto e investire di più sulla formazione degli insegnanti".
Per Profumo serve un "progetto non di breve termine. Serve un'educazione continua degli insegnanti. Stiamo lavorando ad un piano di formazione dei docenti in questo senso. Intanto abbiamo avviato il processo attraverso la formazione dei nuovi dirigenti (gli oltre 2mila assunti a settembre, ndr). Mi auguro- ha chiuso- che nel prossimo governo ci sia attenzione a questo processo e alla modernizzazione della scuola".
"È necessario sensibilizzare ed informare sull'importanza del corretto utilizzo di internet e trasmettere - a nuove e vecchie generazioni - la conoscenza dei rischi connessi all'uso improprio della rete ed ai pericoli che nasconde dietro immagini e colori seducenti". Lo ha detto il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri nel messaggio inviato in occasione della conferenza stampa di lancio del progetto 'Per un web sicuro', promosso dal Moige, il movimento dei genitori, con la collaborazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
Secondo Cancellieri "ci troviamo infatti oggi più che mai, a dover fronteggiare una rivoluzione che non e' solo di tipo tecnologico, ma che - rispetto a qualsiasi altro mass media tradizionale - modifica i linguaggi e le modalità di fruizione". Il ministro, infine, si augura che iniziative come quella di Moige e Polizia Postale "contribuiscano a creare e diffondere un approccio sempre più consapevole e responsabile alla navigazione e condivisione in rete"
Il personal computer è ormai nelle case di (quasi) tutti i minori italiani. Di conseguenza la connessione ad internet può avvenire nella quotidianità con tutti i rischi che comporta. Proprio la sicurezza sul web e' al centro della ricerca del Moige - il Movimento italiano genitori appena conclusa dall'Itci - Istituto di Terapia Cognitivo Interpersonale, presieduto da Tonino Cantelmi, condotta su un campione di circa 1.000 minori in Italia.
Da questa è emerso che 9 minori su 10 (l'87,8%) infatti navigano in rete quotidianamente. Nel particolare, il 39,4% utilizza il computer portatile mentre invece il 29,9% usa il mezzo dalla propria camera da letto: pratica scelta soprattutto da bambini in fascia d'età 11-13 anni (38,6%).
E non solo. Andando a spulciare i dati dello studio condotto dal movimento guidato dalla presidente Maria Rita Munizzi, che ha presentato oggi i dati presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza alla presenza del direttore della Polizia Postale, Antonio Apruzzese, emergono dati importanti relativamente a minori di età piuttosto bassa.
Se il 18% degli intervistati afferma di trascorrere in rete più di 3 ore al giorno, di questi, la metà, 5 su 10, ha dagli 11 ai 13 anni. Sono circa l'8% i bambini che, invece, si connettono ad Internet per più di 5 ore e hanno meno di 10 anni. "I nostri nuovi dati dimostrano quanto sia necessario far capire ai ragazzi, ma anche ai genitori e ai nonni, quali insidie puo' celare la rete, primi tra tutti la pedopornografia e il cyberbullismo, pericoli reali e non virtuali che possono danneggiare in maniera grave l'integrità e l'incolumità dei nostri figli. Occorre, pertanto, massima attenzione da parte di tutti, famiglie e educatori, per diffondere la cultura dell'uso corretto di internet", ha dichiarato la presidente Munizzi.
Per quanto riguarda il controllo da parte dei genitori sui giovani internauti, i minori dai 6 ai 10 anni sul web senza la presenza del genitore sono il 31,2%, percentuale che sale, 7 su 10 (72,5%), per la classe dagli 11 ai 13 anni, fino ad arrivare alla quasi totalità nella fascia che prevede i ragazzi dai 14 ai 20 (8 ragazzi su 10 sono privi del controllo diretto di un adulto). La socializzazione e il divertimento sono le motivazioni principali che appassionano i ragazzi al web: chattare (22,6%) e' l'attività preferita dai giovani internauti, seguita dalla possibilità di ascoltare musica (20,3%), e infine giocare (17%).
Il 14% degli intervistati afferma, poi, di provare sempre o spesso forti emozioni quando si connette, il 5% risponde di preferire Internet a uscire con gli amici e il 16% dichiara di connettersi per distrarsi da emozioni spiacevoli.
Internet è diventato un 'luogo' di incontro: di fatto il 26% degli intervistati lo utilizza per cominciare nuove amicizie, il 15% dei ragazzi afferma di possedere in egual numero amici su Internet rispetto al mondo reale e addirittura l'8% afferma di possederne di piu' nel mondo del web.
Le relazioni affettive nate in rete interessano il 9% dei giovani, la percentuale sale al 16% per la fascia 14-20. Per quanto riguarda la suggestione che il computer suscita nei confronti dei ragazzi il 37% degli intervistati afferma che spesso o sempre il tempo davanti al pc trascorre senza che loro se ne accorgano, il 21% attende con ansia il momento in cui si può collegare ad Internet e il 24% dei ragazzi afferma di non riuscire a rimanere tranquillo se per un giorno non può navigare. I social network sono molto utilizzati: 6 su 10 (61%) dei ragazzi intervistati dichiara di esserci iscritto. Domina Facebook: quasi 9 ragazzi su 10 lo preferiscono.
Le misure di controllo e prevenzione adottate dai genitori, di fatto, sono molto blande: solo il 18,6% impartisce dei limiti di tempo nell'utilizzo del computer ai loro figli contro il 35% che non si e' mai posto questo problema. Per quanto riguarda la fascia d'età 6-10, solo 3 genitori su 10 (32,7%) sono attenti all'utilizzo che i loro figli fanno di internet (ma solo il 9% se i figli hanno tra gli 11 e i 17 anni). Mentre l'11% dei ragazzi dichiara di visitare siti non adatti alla loro età, sono il 20% coloro che affermano di cancellare la cronologia sul computer per non farla vedere ai propri genitori. Inoltre, un minore su tre (30%) afferma di utilizzare raramente la propria identita' quando e' collegato e il 28% ha fatto amicizia con estranei. Ancora più preoccupanti sono i dati riscontrati per gli appuntamenti al buio: il 14% degli intervistati ha incontrato le persone conosciute su Internet e il 13% dei ragazzi tra i 14 e i 20 anni ha scambiato il suo numero di cellulare con gli estranei contattati tramite chat. “
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venerdì 1 febbraio 2013
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